Quando il piccolo formato iniziarono a chiamarlo full frame
A volte alcune scelte di marketing mi fanno spalancare gli occhi e cascare la mascella inferiore come gesto plateale di stupore, proprio in stile “cartone animato”.
Occorre fare una breve premessa.
Nel 1925 iniziò la produzione e la vendita dell’innovativa Leica che utilizzava una pellicola 24 X 36 mm. Tale formato venne adottato anche da altre aziende produttrici di macchine fotografiche, in principio venne chiamato “formato Leica”, ma nel corso degli anni si affermò questa distinzione: piccolo formato (negativo da 24 x 36 mm), medio formato (negativo da 6 x 6 cm) e grande formato (negativo superiore al 6 x 7 mm). Questo standard rimase un punto di riferimento per anni per chi si occupava di fotografia.

La larga diffusione di reflex digitali a formato APS, ha spinto in questi anni i produttori a trovare un nuovo nome per le reflex digitali “formato Leica”. Il 34 x 36 mm, che per decine di anni è stato considerato il piccolo formato, ora per le reflex digitali viene chiamato “full Frame”.
Per chi come me ha iniziato a fotografare con il piccolo formato e più volte è stato tentato di passare al medio o al grande formato, sentir parlare di full frame quando ci si riferisce ad un sensore di dimensioni 24 x 36 mm è strano. Non c’è proprio niente da fare, tutte le volte che sento nominare il full frame, penso: “ma il 24 x 36 non era il piccolo formato?”