etica in fotografia

Caspita che copertina!

Meno di un mese fa, leggevo online commenti di persone che critivano l’ultima trovata di Jill Greenberg: la fotografa aveva osato trasfomare una foto, che lei stessa aveva scattato al candidato alla presidenza degli Stati Uniti (il senatore McCain), in due caricature un po’ kitch. Per questo fatto gliene hanno dette di tutti i colori, in particolare è stata definita infantile e non professionale. (Provate a leggere i commenti al messaggio apparso su PDNPulse). Tra l’altro la Greenberg, nell’intervista-scoop rilasciata a David Walker, ha dichiarato che durante la seduta fotografica ha riservato un’ultimo scatto per illuminare il candidato volutamente in un modo poco adulatorio, all’insaputa di McCain e del suo staff.

Successivamente, la fotografa di Beverly Hills, mediante il fotoritocco, ha sostituito la bocca del senatore con dei denti insanguinati simili a quelli di un barracuda ed ha pubblicato il fotomontaggio direttamente sul suo sito. Non contenta ne ha realizzato un’altro in cui una scimmia faceva la cacca su…
Vabbé, se fate qualche ricerca approfondita sul Web, quelle foto le trovate e ve le guardate con calma.

Oggi ho scoperto, che la rivista New York è stata premiata, per aver pubblicato la migliore copertina dell’anno, dall’American Society of Magazine Editors (ASME): un’associazione no-profit, rappresentante 850 editori degli Stati Uniti.
La copertina che ha vinto è costituita da una foto che ritrae Eliot Spitzer, vestito in giacca blu e cravatta rossa, con una camicia bianca, pantaloni blu e lucide scarpe scure. E’ stato fotografato in piedi, da un punto di vista leggermente rialzato, per cui le gambe appaiono leggermente più corte di quello che dovrebbero essere. E’ sorridente, lo sfondo è bianco e l’illuminazione non è né dura, né morbida, ma una via di mezzo. Spitzer ha ricoperto il ruolo di governatore dello stato di New York per circa un anno; pochi mesi fa è stato costretto a dimettersi per il suo coinvolgimento in uno scandalo a luci rosse. Quello che mi ha colpito delle copertina, però è questo: vi è disegnata sopra una lunga freccia rossa, con la scritta “cervello”, che punta in direzione del cavallo dei pantaloni di Spitzer.

C’è da chiedersi, se quando è stata realizzata la foto di copertina del New York magazine qualcuno della rivista abbia detto ad Eliot Spitzer: “Senta… noi prenderemo questa fotografia, aggiungeremo la scritta – cervello – e disegneremo una freccia in direzione del suo pene! Lei è D’ACCORDO?!”

In entrambi i casi le fotografie sono state manipolate, seppure in modo diverso, ed anche un bambino otto anni è in grado di capirlo, fin dalla prima occhiata. Naturalmente le due situazioni non sono identiche, ma ci sono numerose differenze; il punto è questo: le differenze sono tali per cui la Greenberg si meritava tutte quelle critiche, mentre il New York magazine si è beccato il premio per la migliore copertina?!